L'intervento psicoeducativo nell'autismo e nei disturbi dello sviluppo

Valutazione, strategie e materiali per linclusione

Un bambino che presenta difficoltà nello sviluppo fa spesso emergere titubanze ed insicurezze anche in chi si prende cura di lui. Giocare può diventare difficile. Eppure il gioco rappresenta il mondo per il bambino, la modalità con cui scopre le cose. Tutti i bambini imparano giocando, esplorando, e poi via via immaginando. Per i bambini con difficoltà di sviluppo non può che essere vero lo stesso principio, anche se sostenere il gioco può essere più difficile per l’adulto a causa della particolarità degli interessi, della scarsa interazione, o per altre difficoltà del bambino. L’obiettivo del corso è fornire modelli di lavoro con i bambini piccoli, singolarmente o in piccoli gruppi, che abbiano l’obiettivo di sostenere le loro competenze nel giocare, parlare, rapportarsi agli altri. Parole chiave sono Condivisione, Sintonizzazione e Personalizzazione, attenzione ai tempi dei bambini, alle caratteristiche e preferenze sensoriali, attivazione di condivisioni diadiche mediate da oggetti, mediate da immagini e dalla voce dei propri genitori. Condivisione – Il coinvolgimento e la formazione dei genitori e degli insegnanti nell’ambito del gioco, del canto, della lettura e del racconto, costituiscono un intervento utile e rispettoso del naturale sviluppo del bambino, delle sue relazioni primarie e dei suoi contesti di vita. Sintonizzazione – Raggiungere il bambino, sentirlo, avvicinarsi empaticamente al suo mondo per poter costruire una relazione in cui lui abbia voglia di stare e di impegnarsi. Non c’è alcuna evidenza scientifica, né alcuna memoria nella nostra esperienza che si impari meglio in contesti di costrizione e noia, né attraverso l’esposizione a cose più complesse di quelle che possiamo capire in quel momento. Fondamentale la focalizzazione sulle emozioni e sulle strategie di coping per aiutare la famiglia ad evitare le trappole dell’insuccesso, dello scoraggiamento, della noia e della fatica. Personalizzazione – Ogni bambino impara meglio se ha stimoli adatti a lui, ovvero che rientrano in ciò che non sa fare ma che è in procinto di imparare, che toccano la sua curiosità, cose in grado di attirarlo ed entusiasmarlo. Una delle principali strategie è quindi quella di avere una chiara mappa delle abilità del bambino, per poter proporre situazioni di apprendimento interessanti per lui, che lo sostengano nel realizzare il suo potenziale nel miglior modo possibile. Esistono attualmente diversi strumenti che aiutano educatori ed insegnanti nel disegnare queste mappe di abilità. In questa sede proponiamo l’approfondimento del Pep3, strumento utilissimo per la programmazione psicoeducativa.

DATA E ORA INIZIO: 02/03/2019 09:00

CITTÀ: Bari

LUOGO: Rondò Hotel

INDIRIZZO: corso Alcide De Gasperi, 308

DURATA: 2 giornate

CREDITI: 18

INFO: Sito web

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